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Breve cronologia degli scavi

Breve cronologia degli scavi


La prima notizia di ritrovamenti archeologici nel territorio di Francavilla si ebbe nel lontano 1879, fu il signor ispettore M. G. Gallo, che segnalò il ritrovamenti di reperti durante i lavori del terzo tronco per la costruzione della nuova strada del Pollino.Il documento che pubblichiamo a parte, per cortesia di Ettore Angiò, oltre alla descrizione dei reperti trovati, nella parte conclusiva già ipotizza che “al credere del prefato sig. ispettore, questi avanzi appartengono a qualche tomba dell’antica città di LAGARIA”.Nei lontani anni Trenta del Novecento sono affiorati, in varie località (Macchiabate, Timpone dei Rossi e Timpone della Motta) avanzi di una cultura indigena protostorica, rappresentati principalmente da corredi tombali, e resti notevoli di un insediamento greco-arcaico. I reperti venuti alla luce in quel periodo, quasi sempre frutto di scoperte casuali ad opera dei contadini del luogo, furono raccolti con amorevole cura, per oltre un trentennio, dal medico del paese, il dottor Agostino De Santis, appassionato ed esperto di archeologia, ispettore onorario alle antichità, lui stesso scopritore di un’importante tomba in contrada Macchiabate, La cosiddetta "Tomba delta strada".Nel 1961, nel corso del primo convegno di studi magnogreci a Taranto il grande archeologo Amedeo Maiuri che era venuto a conoscenza dei ritrovamenti di Francavilla e aveva fatto visita al medico-archeologo Agostino De Santis documentandosi di persona sui preziosi reperti da lui collezionati definiva Francavilla Marittima una dalle mete più urgenti della ricerca archeologica nella sibaritide per lo studio dei rapporti tra popolazioni indigene e coloni greci. Il tema di quel primo convegno tarantino era: greci e Italici in Magna Grecia.Da allora, grazie anche alla sollecitazione del dott. Tanino De Santis, figlio di Agostino e continuatore dell’opera del genitore a favore della ricerca archeologica a Francavilla, i siti di Macchiabate e di Timpone della Motta cominciarono finalmente ad essere studiati e indagati con Figura 1 Francavilla Marittima Panorama regolari campagne di scavo.Nel 1965 la Soprintendenza archeologica della Calabria, in collaborazione con la Società Magna Grecia (presieduta all’epoca da Umberto Zanotti Bianco intraprendeva i primi lavori di scavo a Francavilla, affidandone la direzione a Paola Zancani Montuoro.Nel 1969, con l’inizio degli scavi di Sibari, s’interrompono bruscamente le indagini sui siti, di Francavilla e inizia un periodo di abbandono e di disinteresse per quell’area archeologica, del quale approfitteranno gli scavatori clandestini che saccheggeranno abbondantemente il Timpone della Motta e Macchiabate.Gli scavi regolari sono ripresi a Francavilla nel 1982-83. A cura della Soprintendenza archeologica della Calabria. Sono stati studiati più approfonditamente i tre edifici religiosi scoperti sul Timpone della Motta negli anni Sessanta.Nel 1986/87 altre indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologica calabrese sotto la direzione della dott.sa Silvana LUPPINO, hanno messo in luce un altro deposito votivo e una quarta struttura (Edificio IV).La Breve ripresa degli scavi da parte della soprintendenza archeologica della Calabria è servita anche a bloccaremomentaneamente il fenomeno dei tombaroli clandestini.